NAPOLI - Siglato il protocollo d'intesa tra Fondazione Famiglia di Maria e l’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Ponticelli. La dirigente scolastica Anna Maria Fierro e La Presidente della Fondazione Anna Riccardi considerano l’accordo un punto di inizio importante ed un servizio necessario per l’Area Est di Napoli. “Apriremo lo sportello d’ascolto ogni mercoledì – dichiara la presidente della Fondazione Famiglia di Maria Anna Riccardi – con la disponibilità di sociologi e psicologi che gratuitamente daranno un contributo importante alla causa; il colloquio che si svolge all’interno dello Sportello di ascolto - continua Riccardi - si configura come un’attività di consulenza, per aiutare l’alunno a individuare i problemi e le possibili soluzioni”. Il servizio di Sportello di ascolto è a disposizione dei genitori che desiderino un confronto sulle problematiche vissute dai figli a Scuola. Fonte Il Mattino
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PROGETTO CUNTO
L’ Associazione Curlturale “Arteteca” ha riconosciuta nella Fondazione “Famiglia di Maria” uno dei partner di prestigio per lo sviluppo del proprio progetto CUNTO – Creatività Urbana Napoli Territorio Orientale. Il progetto si sviluppa nella Municipalità 6 del Comune di Napoli, situata al confine orientale della Città, nei quartieri di Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio. La Fondazione “Famiglia di Maria” riconosce l’alto valore sociale del progetto CUNTO ed ospiterà i volontari dell’ Associazione YAP, che grazie ad un accordo stipulato con l’ Associazione culturale “Arteteca” organizzeranno un campo di lavoro volontario internazionale denominato CUNTO 1. Le attività del suddetto campo di lavoro, saranno rivolte alla preparazione delle murate, previste per la riqualificazione creativa urbana. Inoltre i volontari partecipanti al campo realizzeranno un murales in collaborazione con i minori frequentanti i laboratori della Fondazione. Il progetto CUNTO vuole stimolare la rilettura cosciente e l'esperienza espressiva del proprio ambiente urbano da parte delle giovani generazioni che lo abitano e che lo vivono; un'area difficile, a rischio, ex-industriale, su cui insiste la stazione ferroviaria di via Argine (Ponticelli) che l'azienda di trasporto locale Circumvesuviana ha conferito in comodato d'uso per la creazione del primo Centro Territoriale per la Creatività Urbana d'Italia, quartier generale di CUNTO. Tre Associazioni per la Creatività Urbana (organizzazioni no-profit specializzate nei progetti di riqualificazione pittorica a mezzo graffiti) hanno il compito di condurre i corsi nelle scuole e gli incontri con le associazioni locali e la pastorale giovanile. Insieme, studieranno le vocazioni del territorio, ascolteranno i desideri e le speranze dei ragazzi, progetteranno il modo migliore per figurare pubblicamente i valori di una piccola grande comunità giovanile pronta a rigenerarsi. Tre murate per tre scuole, una murata per il circuito parrocchiale, quattro murate per quattro importanti associazioni locali, una murata ancora posta a bando nazionale e destinata a totem della legalità. Quest'ultima sarà realizzata con pittura anti-graffiti, garantita da uno sponsor, al fine di preservare il disegno anche secondo una chimica della resistenza al gesto vandalico. Intanto, CSV Napoli ha attivato per la migliore preparazione delle Associazioni per la Creatività Urbana il primo corso nazionale “La creatività urbana come progetto di utilità sociale”, per una durata complessiva di cinque mesi che funzionalmente precedono i tre mesi di realizzazioni murali (da maggio a luglio). Sarà un campo internazionale di volontariato giovanile YAP a sviluppare la preparazione delle superfici. Le Università studieranno e analizzeranno l'impatto estetico, sociale, ambientale e comunicativo del progetto, producendo la prima ricerca scientifica organicamente strutturata sul tema della creatività urbana. La produzione di un libro ad opera di cinque giovani scrittori locali, riuniti sotto lo pseudonimo collettivo di Rosario Cunto (un giovane ideale alle prese con il quartiere), racconterà lo svolgersi del progetto, le sue centinaia di voci e la sua incursione nel contesto urbano e umano. Una metafora del cambiamento, la riqualificazione del degrado. Un racconto le cui illustrazioni saranno sui muri dei tre quartieri.
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